Per festeggiare degnamente l'arrivo del fresco, dopo questa lunga e calda estate, vi propongo un classico dei classici: il risotto con i funghi porcini.
Penso non ci sia bisogno di troppe presentazioni per un piatto che ha il suo punto di forza nell'equilibrio dei sapori e nel profumo che avvolge i nostri sensi.
Partiamo quindi con la preparazione.
In una padella ho scaldato dell'olio e fatto andare i funghi porcini con un pò di brodo vegetale, sale e pepe.
In una pentola affetto sottilmente della cipolla e la faccio imbiondire nell'olio e nel burro. Preferisco soffriggere anche con un pò d'olio per aumentare il punto di fumo ed evitare che bruci.
Quando la cipolla è morbida, metto il riso (carnaroli) a tostare. Io in genere uso due tazzine da caffè a persona. Mescolo bene e lascio borbottare il riso nella pentola. Abbasso la fiamma e aggiungo il brodo di carne (rigorosamente vero brodo: gallina, vitello, muscolo e verdure varie) a mestolate e faccio cuocere il riso, girandolo sempre (se si devono preparare altri piatti nel frattempo, si può anche aggiungere tutto il brodo in un'unica soluzione, coprire la pentola e mescolare ogni tanto).
Quando mancano un paio di minuti aggiungo i funghi e amalgamo il tutto.
Spengo il fuoco, aggiungo una noce di burro, parmigiano grattuggiato, una macinata di pepe e un pò di prezzemolo tritato. Manteco il tutto e servo in tavola.
Con questa ricetta vi consiglio un Sameti Rosso toscano Igt 2008 (Merlot in purezza invecchiato in botti di rovere) del Podere Panta Rei. Un rosso, toscano, con un vitigno alloctono, il Merlot. E un vino che si lascia bere con semplicità e piacevolezza.
Non è "troppo" in nessuna delle sue parti: bel colore rubino carico, abbastanza carico ed impenetrabile, è limpido, per certi versi quasi brillante. Al naso è un tripudio di frutti rossi, amarena, frutti di bosco. Poi a seguire arrivano le sensazioni più speziate, legate all'affinamento in legno, come la vaniglia, il pepe e il chiodo di garofano. Il legno, però non incide per nulla, lo si percepisce al massimo per via retronasale dopo l'assaggio: ma non disturba o non appesantisce la beva...
In bocca ha dei bei tannini vivi ma eleganti, discreta sapidità ed acidità. Una discreta morbidezza rende la beva agevole ed avvolgente, lasciando la bocca "foderata" di un piacevolissimo sentore fruttato.
Un bottiglia senza ombra di dubbio piacevole e semplice.
Molto bella, a mio parere dal punto di vista estetico, la forma della bottiglia e l'elegante e raffinata etichetta.