Vi consiglio questa ricetta perchè quando è andata in tavola, dopo pochi minuti, c'erano solo i piatti puliti..
E' veramente saporita e piena di profumi, alcuni che ricordano che tra poco è Natale..
Ingredienti:
500 g. di lonza di maiale
senape di dijon forte
2 mele renette
1 porro
qualche foglia di alloro
2 bicchieri di brodo vegetale (sedano, carota, cipolla, chiodi di garofano, sale, 2-3 grani di pepe nero ed erba cipollina)
2 bicchieri di vino rosso (iiross igt di "Podere Panta Rei")
una manciata di bacche di ginepro
2 chiodi di garofano
un mazzetto di salvia
un ramo di rosmarino
sale
qualche grano di pepe nero
olio extravergine d'oliva
2 patate lesse
In una padella ho scaldato, a fuoco vivace, l'olio e qualche foglia di alloro. Quando l'olio è ben caldo, ho tolto l'alloro e messo la carne, che ho fatto siggillare su tutti i lati.
Quando è rosolata l'ho tolta e, su un tagliere, l'ho cosparsa di senape di Dijon, sale ed un trito di salvia, rosmarino, aglio e pepe.
Lo adagio al centro della pirofila e intorno metto le mele a fettine, il porro a rondelle, alloro, salvia, rosmarino, le bacche di ginepro, i chiodi di garofano e il pepe. Aggiungo un pò d'olio, sale, il vino rosso ed il brodo vegetale.
Metto la pirofila, coperta con un foglio di alluminio, nel forno caldo a 230° per 15 minuti.
Abbasso la temperatura a 200° e continuo la cottura per altri 40 minuti.
Intanto ho lessato le patate che serviranno ad accompagnare il piatto.
Tolgo la pirofila dal forno ed il condimento lo metto nella padella che avevo usato all'inizio (così sporco meno e poi uso l'olio insaporito..) facendolo restringere sul fuoco.
Quando è pronto gli do una frullata e lo metto in una ciotola.
A tavola con un buon Marvia rosso toscano IGT 2007.
Il podere Panta Rei si trova in una valletta tra le frazioni di Soiana e Morrona nel comune di Terricciola in provincia di Pisa, una zona collinare dove coltivare la vite è pratica antica.
Ha iniziato nel 2001 l'attività vitivinicola, rilevando questo podere che presentava vigneti di circa cinquanta anni che ora stanno lentamente rinnovando.
I cinque ettari di vigneto si dispongono sul versante sud-est e sud sud-ovest, con una presenza importante della varietà sangiovese, oltre al ciliegiolo e al colorino.
Il Marvia è un vino che si presenta con colore intenso e tanta potenza che gli derivano da tre Uve tipiche del Territorio, Sangiovese, Ciliegiolo e Colorino.
Ogni varietà è raccolta al giusto grado di maturazione, scelta dalle piante migliori nella vecchia Vigna, schiccolata a mano e lasciata a fermentare sulle bucce per settimane.
Il vino fresco di "svina" è lasciato a riposare e "pulirsi" in tini di acciaio e cemento per due tre settimane e poi passa in barrique di rovere un po' nuove un po' meno... l'affinamento in legno varia dai 14 ai 19 mesi.