lunedì 31 ottobre 2011

Torta rustica alle verdure


La ricetta di oggi è una specie di cambio di stagione del frigo. In fondo come per gli armadi, anche nel frigorifero va fatto un repulisti per far posto ai cibi più invernali..

In questo weekend ho cucinato poco, ho un pò girato per la campagna e ho preparato questa torta rustica per salutare l'estate.

E' molto semplice: in una padella ho scaldato olio, cipolla, porro, peperoncino e uno spicchio d'aglio. Ho tagliato a rondelle o a dadini le verdure e le ho inserite un pò in ordine di cottura: prima le melanzane, le carote, poi i peperoni e le zucchine. 
Intanto in una ciotola ho sbattuto due uova, ho aggiunto del latte e della panna fresca, un pò di parmigiano e pecorino, sale, pepe ed erba cipollina. 
A cottura ultimatadelle verdure le ho inserite nel composto, ho amalgamato il tutto e disposto sulla pasta brisè che avevo disposto su una teglia con la carta forno. 

Ho messo il tutto in forno caldo a 200° per 25-30 minuti.

Buon Halloween!!

venerdì 28 ottobre 2011

Pane bianco francese


Ieri ho panificato per il fine settimana e, questa volta, ho scelto di fare due filoni di pane francese. Ha bisogno di una lunga lievitazione, ma, alla fine, il risultato è ottimo. Questo pane ha la caratteristica di avere bei buchi nella mollica.


Ingredienti per 2 pani:

15 g. lievito fresco
1 kg farina
1 cucchiaino di zucchero
2 cucchiaini di sale
3 cucchiai di olio d'oliva
6/7 dl di acqua fredda

Faccio sbriciolare il lievito nella farina, aggiungo zucchero e sale, l'olio e l'acqua e mescolo molto velocemente.
Copro con la plastica. L'impasto deve riposare al fresco tra le 6 e le 16 ore.
Quando è pronto stendo l'impasto con un pò di farina e lo divido in due. L'impasto non deve essere lavorato.
Metto i filoncini su uan placca, li copro con un telo e li lascio riposare per 30/60 minuti.
Riscaldo il forno a 250° e inforno al ripiano basso per 10 minuti.
Metto una tazza di acqua nel forno e abbasso la temperatura a 180°. Lascio cuocere per 30 minuti.

Buon weekend!!

mercoledì 26 ottobre 2011

Torta con cioccolato, mandorle e arancio


Anche oggi una bella torta. Con tanto cioccolato e, ancora una volta, le arance. 
Questa volta però la base è con le mandorle. Sembra un marzapane ricoperto di uno strato morbido di cioccolato.


Ingredienti:
150 g. di burro
100 g. di zucchero a velo
35 g. di mandorle macinate
2 uova
250 g. di farina

Glassa
400 g. di cioccolato fondente
2 dl panna
2 cucchiai di succo di arancia
buccia di 1/2 arancia


Mischio il burro, lo zucchero finchè non è amalgamato, aggiungo le mandorle, uova, farina e lavoro l'impasto. copro con la plastica e lascio riposare per 1 ora in frigo.
Metto l'impasto in una teglia (22 cm.) e in forno a 180° per 25/30 minuti.
Lascio raffreddare. Per la glassa: in una pentola metto cioccolata, panna, arancio e buccia. Sciolgo il cioccolato a fuoco lento e mischio leggermente, amalgamando il tutto. Metto la crema sopra la base, la decoro con mandorle e frutta candita, e lascio raffreddare finchè si solidifica.

Buon appetito!!

martedì 25 ottobre 2011

Anche io a impatto ZERO

Stamattina ho letto l'ultimo post pubblicato da Laura del blog "Profumi di Sicilia". Laura ha aderito all'iniziativa di rendere il proprio blog a impatto zero. Siccome ultimamente ho smesso di andare anche in motorino (la macchina qui a roma non la uso quasi mai) e mi aggiro per la città in bici.. ho pensato di partecipare anche io. Verrà piantato un albero per limitare l'impatto che anche le nostre chiacchiere di cucina provocano sull'ambiente.. vi invito a pensarci e soprattutto a rispettare la natura.. che ci da tanti buoni prodotti per stimolare la nostra fantsia di cuochi dilettanti.. 



Buona giornata a tutti!

lunedì 24 ottobre 2011

Mezze maniche con i broccoli siciliani


Quella di oggi è una pasta che amo molto e che faccio spesso. La ricetta nasce dalle orecchiette con le cime di rapa, ma in questo caso ho usato i broccoletti siciliani, che a me personalmente, piacciono molto. 
Procediamo. 
Metto l'acqua sul fuoco e aspetto che bolla. La salo e metto i broccoletti che prima ho pulito e capato. Intanto in una padella con olio faccio imbiondire dell'aglio e un'acciuga. Quando i broccoletti si sono un pò ammorbiditi, li scolo e li passo in padella. Nell'acqua di cottura butto la pasta. 
In padella i broccoli finiscono di cuocere. prima a fuoco alto li faccio sfumare col vino bianco, poi, aggiungo del peperoncino fresco, pinoli e uvetta, e lascio andare piano, intanto che la pasta si lessa. Quando mancano un paio di minuti, scolo la pasta e la salto nella padella, aiutandomi con un pò di acqua di cottura. Spengo la fiamma e manteco con abbondante pecorino, un filo d'olio e pezzetti di peperoncino fesco.

Questo piatto l'ho accompagnato con un bianco abbruzzese, il Pecorino DOC, che ha buoni profumi e sapori persistenti, e anche la gradazione mostra un carattere marcato, raggiungendo spesso i 14 gradi alcoolici. Il suo nome curioso sembra derivare dalla diffusione geografica del vitigno che, già nell’ottocento, veniva coltivato nelle regioni medio adriatiche, ovvero le regioni della storica transumanza dei pastori, oppure, come molti sostengono, per il particolare gradimento delle greggi verso i grappoli di uva, che si presenta con acini piuttosto piccoli, gustosi e croccanti.

venerdì 21 ottobre 2011

Torta rustica al salmone e peperoni

 Per il weekend vi lascio una ricetta molto gustosa e, nello stesso tempo dai profumi delicati. 
E' anche un piatto veloce, figlio del nubifragio che ieri ha allagato Roma. Sono tornato tardi a casa, infreddolito e bagnato, e così ho preparato una cena rapida ma sfiziosa.

Ingredienti:
pasta brisè
1 peperone
150 g. di salmone affumicato
1 dl di panna fresca
2 uova
parmigiano
porro a rondelle
olio extravergine d'oliva
burro
sale e pepe
In una padella ho scaldato una noce di burro e un pò di olio. Ho fatto stufare il prro a rondelle e ho cotto il peperone a fettine, bagnandolo con un pò di vino bianco. 

In una ciotola ho mescolato la panna, le uova, il parmigiano, il salmone a listarelle. Ho incorporato i peperoni cotti e ho versato tutto il composto sulla pasta brisè che avevo messo in una teglia. 

In forno a 200° per 25/30 minuti. 
Buona cena!!

mercoledì 19 ottobre 2011

Nemesi di cioccolato

Quella di oggi è una ricetta veramente golosa, lo dice il titolo stesso, e può diventare un pericoloso caso di dipendenza. E' una nuovola di cioccolato che si scioglie in bocca.


Viene dal River Cafè di Londra e non deve essere  "cotta" dentro, rimane morbida con un po' di crosta.

Ingredienti:
uova
275 g di zucchero
1 dl e 1/4 d'acqua
350 g di cioccolata fondente amaro
225 g di burro

Faccio montare le uova con 1/3 dello zucchero - fino a che diventa circa 4 volte più voluminoso (prende circa 10 minuti).
Scaldo lo resto dello zucchero con l'acqua in una pentola piccola (a fuoco basso) fino a che è sciolto. Metto il cioccolato e il burro (che deve sciolgersi). Spengo il fuoco e lascio riposare per qualche minuto.
Mentre aspetto preparo una forma (che si apre) di ca. 22 cm (ungo con burro e farina)
Aggiungo alle uova montate il misto caldo (cioccolato, burro etc) e amalgamo con il mixer per circa 20 secondi a bassa velocità finché tutto si è omogeneo.
 
Verso tutto dentro la forma. 
In forno 160 gradi per 50 minuti (a bagno maria)
 
 
Raffreddo la torta. E' buona con la panna sopra.. tanto per non farci mancare niente..

lunedì 17 ottobre 2011

Polpette all'arancio

Come ormai avrete capito da un pò di giorni sono in fissa con le arance. Perciò vi propongo oggi un bel piatto di polpette fresche e profumate.


Ingredienti
400 g. macinato di maiale
1 uovo
una fetta di pane ammollata nel latte
1 arancio
sale
pepe
marsala
farina
olio
burro
salvia
In una ciotola lavoro la carne macinata, l'uovo, il succo di mezzo arancio, il pane ammollato (avevo ancora una fetta di pane all'arancia ed ho usato quella, ma va bene un qualsiasi pane), sale, pepe e buccia d'arancio. 
Formo delle polpette che poi infarino. 
Intanto in una padella metto l'olio ed il burro e, quando sono ben caldi metto le polpette a fuoco alto e le sigillo da tutte e due le parti. 

Sfumo con il marsala (ho usato un pò di sauternes che avevo.. ma non capita sempre di averlo sottomano..). Quando sono un pò rosolate, abbasso la fiamma e continuo la cottura bagnandole con il resto del succo d'arancio e insaporendo con foglioline di salvia fresca.
Nel piatto le ho servite con delle patate lesse condite con il sughetto delle polpette.
Il piatto l'ho servito con un IGT Rosso Toscano Ciliegiolo Pitoto 2009 del Podere Panta Rei. Il nome Pitoto deriva dalle  iscrizioni rupestri presenti in Valcamonica, risalenti a migliaia di anni fa ed ora è diventato il nome di questo ottimo vino toscano dal colore è rosso rubino intenso, carico, quasi impenetrabile. Necessita di qualche minuto ma poi è immediato nel sul concedere ricordi fruttati, di ciliegia e mirtillo in particolar modo, e poi un ricordo di vanigliato e speziato che suggerisce un affinamento in legno. A chiudere qualche ricordo che è vagamente erbaceo o floreale, in ogni caso un sentore che evidenzia gioventù e freschezza, un ricordo “verde”. In bocca parte spedito con acidità importante, ottima sapidità e, almeno all’inizio, tannico, con tannini verdi e un po’ ruvidi, scalpitanti che si quietano con il passare dei minuti. In ogni caso ottima corrispondenza naso-bocca. Le morbidezze arrivano lentamente in seconda battuta, ingentilendo la beva. 

venerdì 14 ottobre 2011

Il pane di Kneipp


Questo pane è stata fatto dal prete e naturalista tedesco Sebastian Kneipp (1821-97), a cui si deve la riscoperta dell'idroterapia. Dal 1848 iniziò infatti a trattare i suoi pazienti attraverso cure con l'acqua e il cibo.

Questo pane in origine era fatto solo con la farina integrale, mentre ora si fa con un misto di farina integrale e farina bianca.

Ingredienti per 2 pani:
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
7 dl di latte
15 g. di lievito fresco
1 cucchiaino e mezzo di sale
2 cucchiaini di zucchero
500 g. di farina integrale
500 g. di farina bianca

Mischio i liquidi e li riscaldo a 37°, sciolgo il lievito e aggiungo gli altri ingredienti. Lavoro bene l'impasto per circa 8 minuti. Se si usa una macchina va mescolato per 4-5 minuti.
Lascio riposare l'impasto, spalmando sopra un pò di olio per non fare creare la crosta, per 30-40 minuti coperto.
Divido l'impasto in due e lo metto in forme da 1/2 litro oliate.
Lascio riposare per altri 30 minuti, finchè l'impasto non va un pò fuori dalla forma.
Metto in forno, nel ripiano più basso, a 200° per un'ora.
Spruzzo un pò di acqua fredda 5 minuti prima che siano pronti.


Buon week end a tutti!! 


mercoledì 12 ottobre 2011

Torta di cioccolato all'arancio

Esistono tantissime recitte di torte al cioccolato, ed è difficile decidere qual'è la migliore. Ma esiste la torta di cioccolata "migliore"?
Sono sicuro però che questa ricetta piacerà. In questo periodo uso molto le arance, mi piace molto il colore autunnale che conferisce ai piatti.

Ingredienti:
50 g. di burro
2 uova
150 g. di zucchero
1-2 aranci
150 g. di farina
2 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiaini di lievito in polvere

Per la glassa:
150 g. di burro
200 g. di zucchero a velo
2 cucchiaini di zucchero vanigliato
2 cucchiai di cacao amaro
1/2 tazzina di caffè
sherry (facoltativo)


Scaldo il burro fino a farlo sciogliere e spengo il fuoco. In una ciotola frullo lo zucchero con le uova. Aggiungo il burro e gratto la buccia di un arancio e 1 dl di succo d'arancio. Incorporo la farina setacciata, il cacao e il lievito in polvere e mischio il tutto. Metto l'impasto in una teglia rotonda di 20 cm di diametro.
Inforno la torta al centro, per 25/30 minuti, a 175°.
Quando è pronta la sforno e la lascio riposare finchè è fredda.
Preparo la glassa, amalgamando lo zucchero a velo, il burro, lo zucchero vanigliato e il cacao, lavoro bene il tutto finchè non diventa cremoso. Aggiungo il caffè ed eventualmente lo sherry e diventa una crema bella morbida.
Divido la torta in due in orizzontale e spalmo metà della glassa su un lato. Richiudo la torta e aggiungo il resto della glassa sopra, a coprire.

Adesso puoi decorare la torta come vuoi, con la tua fantasia.. frutta candita, panna, mandorle, noci...

lunedì 10 ottobre 2011

Risotto ai funghi porcini

Per festeggiare degnamente l'arrivo del fresco, dopo questa lunga e calda estate, vi propongo un classico dei classici: il risotto con i funghi porcini. 
Penso non ci sia bisogno di troppe presentazioni per un piatto che ha il suo punto di forza nell'equilibrio dei sapori e nel profumo che avvolge i nostri sensi. 
Partiamo quindi con la preparazione.
In una padella ho scaldato dell'olio e fatto andare i funghi porcini con un pò di brodo vegetale, sale e pepe.
In una pentola affetto sottilmente della cipolla e la faccio imbiondire nell'olio e nel burro. Preferisco soffriggere anche con un pò d'olio per aumentare il punto di fumo ed evitare che bruci. 
Quando la cipolla è morbida, metto il riso (carnaroli) a tostare. Io in genere uso due tazzine da caffè a persona. Mescolo bene e lascio borbottare il riso nella pentola. Abbasso la fiamma e aggiungo il brodo di carne (rigorosamente vero brodo: gallina, vitello, muscolo e verdure varie) a mestolate e faccio cuocere il riso, girandolo sempre (se si devono preparare altri piatti nel frattempo, si può anche aggiungere tutto il brodo in un'unica soluzione, coprire la pentola e mescolare ogni tanto).  
Quando mancano un paio di minuti aggiungo i funghi e amalgamo il tutto. 
Spengo il fuoco, aggiungo una noce di burro, parmigiano grattuggiato, una macinata di pepe e un pò di prezzemolo tritato. Manteco il tutto e servo in tavola.
 Con questa ricetta vi consiglio un Sameti Rosso toscano Igt 2008 (Merlot in purezza invecchiato in botti di rovere) del Podere Panta Rei. Un rosso, toscano, con un vitigno alloctono, il Merlot. E un vino che si lascia bere con semplicità e piacevolezza.
Non è "troppo" in nessuna delle sue parti: bel colore rubino carico, abbastanza carico ed impenetrabile, è limpido, per certi versi quasi brillante. Al naso è un tripudio di frutti rossi, amarena, frutti di bosco. Poi a seguire arrivano le sensazioni più speziate, legate all'affinamento in legno, come la vaniglia, il pepe e il chiodo di garofano. Il legno, però non incide per nulla, lo si percepisce al massimo per via retronasale dopo l'assaggio: ma non disturba o non appesantisce la beva...
In bocca ha dei bei tannini vivi ma eleganti, discreta sapidità ed acidità. Una discreta morbidezza rende la beva agevole ed avvolgente, lasciando la bocca "foderata" di un piacevolissimo sentore fruttato.
Un bottiglia senza ombra di dubbio piacevole e semplice.
Molto bella, a mio parere dal punto di vista estetico, la forma della bottiglia e l'elegante e raffinata etichetta.

venerdì 7 ottobre 2011

Pane all'arancio

Ormai non compro più il pane e mi diverto molto a creare nuove ricette. Ecco un nuovo pane che vi propongo di preparare questo week-end di inizio autunno (speriamo sia la volta buona che arrivi il fresco!). Ha un bel colore dorato e un delicato sapore d'arancio. Sta bene con un bel formaggio di capra spalmabile o con un filo di burro. E' ottimo per accompagnare delle fettine di salmone, del caviale o del pesce in generale.


Ingredienti per 1 pane:
3-4 aranci
1 grande cucchiaio di burro
10 g. di lievito
4 grandi cucchiai di zucchero di canna
200 g. di farina integrale
400 g. farina 0


Lavo gli aranci e gratto la buccia di uno. Spremo il succo degli aranci (circa 2 dl di succo).
Scaldo il succo e il burro a 37°. Aggiungo gli altri ingredienti e lavoro l'impasto.
Copro l'impasto con un film di plastica e lo lascio riposare per 20 minuti.
Metto un pò di farina sulla spianatora e faccio un pane (si può anche usare una forma da pane).
Lascio riposare ancora per 30 minuti.
Spalmo dell'acqua sopra il pane e lo metto su una placca, che sistemo nel ripiano basso del forno caldo a 200°, e faccio cuocere per 30 minuti.


Buon week-end!!

mercoledì 5 ottobre 2011

Bolle al cioccolato


Anche oggi una ricetta dolce che ho imparato questa estate in Norvegia. Devo dire che nel Nord-Europa per i dolci sono un gradone avanti a noi..
In Norvegia si mangiano per colazione, pranzo e dopocena. Se non hai mangiato una bolle non puoi chiamarti norvegese. Il loro nome significa semplicemente 'pallone' e sono una icona nazionale, quasi uno stile di vita. La bolle è un pane dolce aromatizzato con cardamomo e sta nel palmo della mano. Si gode da solo, con burro e marmellata, formaggio norvegese di capra caramellizzato. Ci sono anche Bolle per le occasioni speciali. Il solboller è fatto per celebrare il ritorno del sole dopo il lungo inverno. E' colorato con lo zafferano e ha un centro giallo di crema. Le bolle della Quaresima vengonno fatte durante la Quaresima (ovviamente!). Si tagliano a metà e riempite con un cucchiaio grande di panna fresca prima di chiudere il coperchio e una spolverata di zucchero a velo sulla parte superiore. Sono veramente buone da mangiare!

Le bolle sono i dolci più economici e si possono acquistare ovunque.
Le bolle tradizionali sono senza gocce di cioccolato. Ci sono anche con l'uvetta e su queste c'è un grande discussione tra i norvegesi doc sulla loro bontà, ma io preferisco non infilarmi in questi dibattiti e proporvi la mia versione, che costituiscce la mia attuale colazione... 

Ingredienti per 16 bolle:
100 g. burro
3,5 dl latte
10 g. di lievito fresco
100 g. di zucchero
1 cucchiaio di cardamomo in polvere
1/2 cucchiaino di sale
500 g. farina
1 pugno di gocce di cioccolato fondente



Sciolgo il burro e aggiungo il latte e lo scaldo a 37° (tiepido). Tolgo dal fuoco e amalgamo il lievito e aggiungo lo zucchero, la farina, il cardamomo, il sale e le gocce di cioccolato. Lavoro l'impasto e poi lo copro per 30 minuti. Prendo la pasta e preparo 16 bolle. Le sistemo su una placca da forno e poi le copro per altri 30 minuti.
Intanto mischio un uovo con dell'acqua e lo spennello sulle bolle.
Metto in forno caldo a 230°, al livello basso, per 10-12 minuti.


lunedì 3 ottobre 2011

Spaghetti sarde e bottarga di muggine

Oggi vi propongo una ricetta che vorrei chiamare "Spaghetti delle isole". E' infatti un misto tra la pasta con le sarde siciliana e gli spaghetti con la bottarga, che mi ricorda di più la Sardegna. 

Per prima cosa ho tagliato della crosta di pane a dadini e l'ho tostata in padella con olio, aglio e peperoncino. 
Poi, mentre lessavano gli spaghetti ho messo i dadini di crosta di pane in una placca in forno caldo a 180° (ho tolto l'agio e il peperoncino) e li ho fatti cuocere qualche minuto con olio e gambi di prezzemolo. 
Ho tolto i gambi di prezzemolo e ho aggiunto le sarde tagliate a pezzi e un pò di scorza di limone, facendole andare per 2 minuti. 

Quando mancavano due minuti alla pasta l'ho scolata e l'ho mantecata in padella con olio, la bottarga di muggine, le alici, il pane tostato, altra scorza di limone e prezzemolo tritato. 

Ho impiattato e mi è rimasto un dubbio: vino siciliano o vino sardo? Io per non sbagliare ho aperto entrambi..
un Erice bianco Doc della provincia di Trapani e una Vernaccia di Oristano.
Suggerimenti dopo l'assaggio: forse mancava un pò più di parte fresca, e, la prossima volta, aggiungerò dei pomodorini confit e/o delle zucchine a julienne finissime. Da ragionare anche su qualche scaglia di pecorino o di ricotta infornata. Bisogna sempre migliorarsi..